Sono ormai quattro lunghi anni che non torno in India e la sensazione che provo, non ve lo nascondo, è di grande nostalgia. Tant'è che da buon commerciale ho barattato con Alessandro queste poche righe con la possibilità di aggregarmi alla prossima comitiva in partenza per Mumbai ;-). Perché tornare?

La sensazione di pace, di serenità e di vissuto quotidiano che ho provato e scoperto in una terra che non conoscevo non mi ha mai abbandonato nonostante la tanta acqua passata sotto ai ponti dall'ultima volta che ho calcato il suolo indiano. Credo sia impossibile descrivere cosa si prova con un esperienza del genere: i posti, le persone che si incontrano sono surreali, sono fuori da ogni contesto e fuori dalle nostre logiche. Colori forti in un panorama di povertà e sporcizia... ti spiazzano. Poi giri l'angolo e ti ritrovi in mezzo a palazzi maestosi, edifici imponenti, immensi, superlativi. E ti assalgono i dubbi, le domande.... perché tutto ciò? Le contraddizioni e gli odori, ancora più forti, accompagnano i miei ricordi ...sensazioni indescrivibili. Una grande povertà, grande, come la voglia di fare qualcosa, di intervenire. Questa è l'India che ho conosciuto… Ma l'india, la mia vera India, l'ho trovata negli sguardi, nei sorrisi, negli occhi scuri e pieni di gioia delle bimbe. Ti accolgono come fossi un padre, un fratello. Ti ringraziano per un sorriso, ti accompagnano nei loro posti, nelle loro case, tenendoti per mano... facendoti vedere quanto hanno realizzato grazie al contributo di Millesoli. È lì la vera India, è nella commozione che si prova nel vedere queste bimbe felici per un letto, per una sedia, per un vestito, per un banco, per un tetto. Sono grato a Dio per avermi dato l'opportunità di vivere questa grande emozione e grato a Millesoli per essere diventata quella che è. Grazie alle "mie" bimbe che hanno il dono miracoloso di ripagarci di tutti gli sforzi fatti con un solo sorriso. Vedere per credere.